Decreto ristori – I nuovi contributi per imprese e professionisti

I sostegni o indennizzi sono slegati dai codici attività e si basano sul calo del fatturato. Più precisamente, per ottenere i contributi bisognerà dimostrare un calo di almeno il 30% del fatturato 2020 rispetto al 2019. Se sussiste tale condizione di calo del fatturato, il contributo è calcolato in misura pari all’importo ottenuto applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019 come segue:

60% per imprese e professionisti che hanno fatturati entro i 100 mila euro;

50% per fatturati tra 100 mila e 400 mila euro;

40% per fatturati tra 400 mila euro e 1 milione di euro;

30% tra 1 milione e 5 milioni di euro;

20% tra 5 e 10 milioni di euro.

Sono previsti importi minimi pari a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per le società, mentre il beneficio non potrà superare l’importo massimo di 150 mila euro, anche per chi ha aperto la partita IVA dal 1° gennaio 2020.

Novità assoluta consiste nella possibilità di scelta tra il pagamento dell’indennizzo oppure la sua trasformazione in credito d’imposta da utilizzare in compensazione nel Mod. F24.

A livello operativo, è previsto che i soggetti interessati dovranno presentare, direttamente o tramite un intermediario abilitato, un’istanza entro 60 giorni da quando verrà resa disponibile un’apposita piattaforma da parte dell’Agenzia delle entrate.