Reddito di cittadinanza sanzioni (lavoratore e datore di lavoro) facciamo un pò di chiarezza.

Il datore che occupa dipendenti “in nero” , omettendo la comunicazione obbligatoria di assunzione , rischia la maxisanzione prevista dal decreto 4/2019.

La maxisanzione non è altro che una sanzione amministrativa variabile in base ai periodi di effettivo lavoro irregolare:

  • fino a 30 giorni la sanzione va da 1.800 a 10.800 per ogni lavoratore irregolare;
  • da 31 a 60 giorni la sanzione è tra i 3.600 e 21.600 per ogni lavoratore irregolare;
  • oltre 60 giorni la sanzione è varia tra 7.200 e 43.200 euro per ogni lavoratore irregolare.

In caso di minorenni o stranieri le sanzioni sono aumentate del 20% e in caso di recidiva.

Cosa rischia se si lavora in nero e si percepisce il reddito di cittadinanza?

(Dl. 4/2019 art. 7)

Coloro che sono trovati a svolgere lavoro in nero durante il percepimento del reddito di cittadinanza, rischiano innanzitutto delle sanzioni penali.

1. Salvo che il fatto costituisca piu’ grave reato, chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio di cui all’articolo 3, rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute, e’ punito con la reclusione da due a sei anni.

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E’ prevista la decadenza per il familiare che lavora in nero, quando qualsiasi dei componenti del nucleo familiare viene sorpreso a svolgere attività di lavoro dipendente in assenza di comunicazioni obbligatorie. ————————

E’ prevista la perdita del Reddito di cittadinanza quanto uno dei familiari:

  • omette la did on line;
  • non sottoscrive il patto di lavoro;
  • non partecipa, alle formazioni di politica attiva;
  • non svolge le ore previste di pubblica utilità organizzate dal comune di residenza;
  • non accetta l’offerta di lavoro congrua;
  • omette di comunicare l’eventuale variazione della condizione occupazionale, oppure effettua comunicazioni false al fine di ottenere un contributo di maggiore importo;
  • omette di presentare una nuova DSU aggiornata in caso di variazione del nucleo familiare;
  • se viene trovato, nel corso di una ispezione a svolgere lavoro dipendente , senza averlo comunicato.