Vaccinazione Covid-19 in azienda

I datori di lavoro possono programmare le vaccinazioni, anche con il supporto delle associazioni di categoria e direttamente nel luogo di lavoro o ricorrere a strutture sanitarie private attraverso convenzioni oppure avvalersi delle strutture dell’INAIL territorialmente competenti.

Ad essere vaccinati, su base volontaria, possono essere tutti i lavoratori a prescindere dalla tipologia contrattuale e dall’età dei lavoratori, a patto che vi sia disponibilità di vaccini.

Per il datore di lavoro si aprono 3 prospettive:

  1. direttamente nel luogo di lavoro;
  2. ricorrere a strutture sanitarie private attraverso convenzioni;
  3. avvalersi delle strutture dell’INAIL territorialmente competenti.

Le linee guida, esplicitando i requisiti minimi necessari per effettuare la campagna vaccinale in azienda, fissano alcuni principi cardine:

  • l’adesione dei lavoratori e delle lavoratrici è su base volontaria
  • i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, ivi inclusi i costi per la somministrazione, sono interamente a carico dello stesso datore di lavoro.

I 6 presupposti preliminari e “imprescindibili” per la realizzazione dei punti vaccinali sono:

1. la disponibilità di vaccini;

2. la disponibilità dell’azienda;

3. la presenza/disponibilità del medico competente o personale sanitario adeguatamente formato;

4. la sussistenza delle condizioni di sicurezza per la somministrazione di vaccini;

5. l’adesionevolontaria ed informata da parte delle lavoratrici e dei lavoratori;

6. la tutela della privacy e la prevenzione di ogni forma di discriminazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

Organizzare l’attività vaccinale

Per l’adesione all’iniziativa è necessario che l’azienda possieda una serie di requisiti di natura strutturale, tecnologica e organizzativa ritenuti indispensabili per l’avvio del punto vaccinale aziendale.

Tra i requisiti preliminari è richiesta una “popolazione lavorativa sufficientemente numerosa“.

La vaccinazione in azienda deve prevedere la presenza dei materiali, delle attrezzature e dei farmaci essenziali allo svolgimento in sicurezza delle attività, nonché di strumenti informatici che permettano la registrazione dell’avvenuta inoculazione del vaccino, secondo le modalità fissate dall’ente sanitario territorialmente competente.

L’idoneità degli ambienti prescelti è valutata dall’azienda sanitaria.

Costi e adempimenti a carico del datore di lavoro

Tutti gli oneri per la realizzazione del punto di erogazione del vaccino sono interamente a carico del datore di lavoro o delle Associazioni di categoria, ad eccezione dei vaccini, dei dispositivi necessari per la somministrazione (siringhe/aghi).

Qualora la vaccinazione venga eseguita durante l’orario di lavoro, il tempo necessario per espletare l’intera procedura è a tutti gli effetti equiparato a regolare orario di lavoro.

Organizzazione della seduta vaccinale

Le modalità di somministrazione sono assimilabili ed equivalenti a quelle dei centri vaccinali “pubblici” già operativi.

La registrazione deve essere effettuata subito dopo la somministrazione, durante il periodo di monitoraggio post-vaccinazione, della durata di almeno 15 minuti; questo lasso di tempo di osservazione ha lo scopo di consentire un eventuale pronto intervento, con personale sanitario adeguatamente formato, in caso di reazioni avverse a rapida insorgenza.

Ricorso a strutture sanitarie private o dell’INAIL

In alternativa alla vaccinazione diretta, i datori di lavoro possono rivolgersi a strutture sanitarie private.

A tal fine, possono concludere, anche per il tramite delle Associazioni di categoria di riferimento o nell’ambito della bilateralità, una specifica convenzione con strutture in possesso dei requisiti per la vaccinazione, con oneri a proprio carico.

Resta sempre a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti la fornitura dei vaccini.

I datori di lavoro che, in base alle previsioni del T.U. della sicurezza sul lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente o che non possano fare ricorso a strutture sanitarie private, possono avvalersi delle strutture sanitarie dell’INAIL.

In questo caso gli oneri restano a carico dell’INAIL.

Il datore di lavoro direttamente, ovvero attraverso il medico competente ove presente, comunica alla struttura sanitaria privata o alla struttura territoriale dell’INAIL il numero complessivo di lavoratrici e lavoratori che hanno manifestato l’intenzione di ricevere il vaccino.

La struttura è tenuta a curare tutti i necessari adempimenti che consentano la somministrazione, ivi compresa la registrazione delle vaccinazioni eseguite mediante gli strumenti messi a disposizione dai Servizi Sanitari Regionali.